mercoledì 30 settembre 2009

Tra scudo e martello

Quale futuro per il primo partito d’opposizione italiano? La lotta è ardua! I due concorrenti – perché per lo spazio riservato dai media, Marino non è altro che un contorno- rappresentano l’antico in pieno stile. Alla destra del ring-politico abbiamo l’ex giovane dirigente dello scudo crociato Dario Franceschini, alla sinistra il vetero-comunista Pierluigi Bersani. Ma chi è di destra e chi di sinistra – del partito s’intenda- in uno scontro in cui non importa la formazione politica ma lo spazio che l’uno o l’altro lasciano libero nel grande bacino degli elettori pd? Pierluigi sarà marxista puro, altrimenti non si spiegherebbe il suo grande attaccamento all’economia, certo un economia di mercato, quella delle liberalizzazioni, che poco ha in comune con le ragioni del “Capitale”. Il Dario nazionale, l’amico della tanto celebrata Serracchiani – stendiamo un velo pietoso- da buon sturziano è filo-popolare, anche se questa campagna elettorale l’ha visto più che altro filo-proletario, indirizzando i suoi slogan sartriani verso quella sinistra di cui pian piano si sta svuotando il partito. In questa querelle di proporzioni epiche, un semplice tesserato del Pd che deve fare? Si sentirà confuso vedendo crollare davanti a se i punti di riferimento ideologici che segnavano le differenze di schieramento, tra destra e sinistra. Forse ci stiamo veramente avviando verso un partito social-democratico? Avrei dovuto capirlo quando Bersani ha accolto con moderato entusiasmo l’idea del figlio putativo di Andreotti di allearsi per creare il grande centro, manovra politica trita e ritrita ma sempre fallimentare. Oppure quando Franceschini ha dichiarato di essere favorevole a un apertura verso i peronisti dell’Idv e gli ex alleati di governo, ormai sinistra extra-parlamentare. Chi parlava di cosa? Dario sta lasciando andare le briglie dello scontro per un posto di capogruppo alla camera? Questo lo ha deciso il secolare “pontefice” della sinistra Massimo D’Alema, futuro presidente del partito? Così tutti al loro posto, comodamente seduti su cospicue poltrone…Voi ci credete? Io gli concederei il beneficio del dubbio.